Storia di una zuppiera
Le cose capitano sempre quando meno te l’aspetti. All’improvviso gli eventi ti travolgono. Ti ritrovi in una vita che non è più quella di ieri, non più tua. Una madre e un padre che non hai più, il cambio di abitazione necessario. Lo spazio si restringe cerchi di tenere le cose più care e necessarie. La credenza di mamma purtroppo non trova posto nella nuova casa, quella credenza colma di piatti, zuppiere e tazze colorate che hanno accompagnato la tua infanzia, sei costretta a lasciarla.
Ma non le ceramiche, quelle no! Vengono avvolte da carte e inscatolate… “in futuro le userà mia figlia come da tradizione!” pensi. Trasloco, gli scatoloni con le ceramiche di mamma Ida vengono deposti nella cantina della nuova e piccola abitazione per anni.
Poi improvvisamente un giorno entri da un rigattiere e cosa vedi in bella mostra? Una zuppiera antica. Il rigattiere dice: “vintage”, per me è antica, perché “antica” nelle mie memorie è uguale a “quella di mamma”. Come un fotogramma passano davanti ai miei occhi, riunioni di famiglia con i nonni, gli zii, i cugini. Riuniti per pranzi di Natale, Pasqua.
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Il pranzo iniziava con il tavolo apparecchiato da una immacolata tovaglia bianca ricamata a grandi rami di rose rosa e rosse, e sopra il servizio di piatti importante, di color crema con deliziosi fiorellini e bordi dorati. Ma la cosa più interessante per me bambina era l’arrivo di un oggetto unico e per me raro e misterioso: una sontuosa zuppiera, di una bellezza unica mi faceva pensare ad un prato a primavera. E quando mamma, da brava cuoca romagnola, apriva il coperchio, la zuppiera emanava squisiti profumi. In genere erano i classici passatelli in brodo o cappelletti. Ancora oggi ascoltando la memoria ne sento il prelibato sapore.
Ecco che oggi riapro scatoloni alla ricerca della zuppiera. È lì, sempre bellissima, la lavo, la guardo con gli occhi velati di lacrime. Sono memorie che ritornano ricordi indelebili emozioni forti. Penso che il suo posto deve essere con me, sotto i miei occhi, a ricordo del tempo trascorso. Ecco, ora è sistemata in bella mostra nel ripiano della libreria. Non è il giusto posto, ma lei è così viva e bella che può stare ovunque.
La presento: il suo Marchio è K&A Krautheim Selb Bavaria. Colore avorio con disegni floreali e bordo in oro zecchino, impreziosita da elegantissimi manici. Dalle mie ricerche risale agli anni ’30/’40.