La ceramica: antidoto alla tristezza
Mi sono avvicinata alla conoscenza ed alla pratica della ceramica in un momento molto difficile della mia vita, un periodo in cui sarei potuta essere annientata. Ho iniziato per non pensare e per avere qualcosa che mi facesse evadere. La manipolazione della terra mi conduceva, senza che me ne rendessi conto, in una dimensione senza spazio e tempo.
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Piano piano mi sono ritrovata a pensare a “lei” (la ceramica) anche in momenti della giornata in cui facevo altro, proprio come succede a chi è innamorato. Così, come accade a chi è colto da una passione, ho iniziato a stare meglio e ad aver voglia ma soprattutto il bisogno di approfondire la materia, scoprendo quanto sia infinita! Oggi posso dire che per me la ceramica è un antidoto alla tristezza, uno dei miei amori più grandi! Quello che vedete è un mio piatto svuotatasche realizzato in gres, sovrapposizione di ingobbi e smalto oro in monocottura.