La brocca e la passione
La mia passione per la ceramica è nata casualmente. Ero giovane, appena sposata, con grande interesse per l’antiquariato ma non specificatamente per la ceramica. Spesso però ammiravo in casa di mia suocera, in una credenza antica, una caraffa blu con piccoli disegnini floreali sparsi. La forma e la fattezza di quell’oggetto mi attirava in modo particolare.
Chiesi a mia suocera notizie ma ebbi solo vaghe risposte. Infatti la brocca le era stata regalata da una zia ma visto il mio interesse me la donò. Io fui felicissima e la misi in bella mostra su un muretto in casa mia.
Un giorno venne da me un antiquaria, una signora molto colta e apprezzata commerciante. Dopo avere fatto i complimenti per la casa e per i vari pezzi che, poco per volta, con sacrificio, io e mio marito c’eravamo comprati disse: “Ragazzi la cosa più bella e preziosa della vostra casa è quella brocca blu, una analoga è stata battuta recentemente a un’asta famosa inglese”.
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Così appresi che era una ceramica Revol di Vado Ligure e che era piuttosto rara, in quanto la fabbrica era stata a Vado solo un anno per poi essere assorbita dalla Ginori. La manifattura in blu era la linea più lussuosa che si distingueva dai manufatti marroni destinati all’uso quotidiano.
Da quel giorno iniziai a documentarmi e, tra un mercatino e l’altro, scovai diversi pezzi: blu, verdi e marroni. Ora ne possiedo una discreta collezione, che è il mio orgoglio. Alla morte poi della zia ereditai un altro pezzo Revol rosa antico: un’alzata a colonna con sopra un vaso.
La mia passione, iniziata così per caso, mi ha portato a conoscere altre produzioni del nostro territorio come i vari stili e generi della manifattura albisolese. Ho sempre continuato la mia ricerca con attenzione e, direi, piacere, perché ogni volta che scovavo un “pezzo” era come se avessi vinto all’enalotto!
La mia passione, anche se non ha mai disdegnato i pezzi di altre manifatture italiane, è stata soprattutto centrata sul territorio locale, perché rappresenta la nostra storia. Le nostre radici, secondo me, vanno salvaguardate e trasmesse alle generazioni future, perché la curiosità e il sapere dei nostri avi possa favorire percorsi nuovi su una strada consolidata da mani esperte. Io amo quella brocca perché rappresenta un po’ la mia vita e i miei ricordi.