Il piatto di Sella
Mio padre Nanni era un Tecnico dei Lavori alle dipendenze delle Ferrovie dello Stato.
Circa quarant’anni fa, in una bellissima giornata primaverile, decise di portarmi a raccogliere asparagi selvatici. La nostra meta era la piccola stazione di Sella sulla linea Savona-San Giuseppe. Percorremmo una strada sterrata ed entrammo in un bosco con una fitta vegetazione. Mio padre conosceva molto bene quei luoghi, quei sentieri non avevano segreti per lui, erano anni che per lavoro li percorreva.
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Dopo aver camminato per il bosco ed aver raccolto alcuni mazzi di asparagi selvatici, giungemmo alla piccola stazione di Sella. I minuscoli caseggiati erano disabitati da anni, azioni vandaliche avevano divelto porte e finestre e tutto intorno il senso dell’abbandono li avvolgeva. Incuriosita da un raggio di sole che entrava nella piccola casupola mi addentrai all’interno per vedere da vicino quel luccichio: a terra, fra i cocci di stoviglie colsi un piccolo piatto. Era ciò che restava di un servizio da caffè. Lo osservai…..una piccola dama mi sorrideva…i colori teneri dei fiori attorno…mi piacque e lo portai via con me.Ora è qui sopra una mensola a ricordarmi una bella giornata.