Il fabbro
In una piccola città della Toscana viveva un uomo a cui piacevano molto gli oggetti antichi. È per questo che tutti i mesi si recava in quella fiera antiquaria dove trovava sempre qualcosa. Spesso tornava a casa con delle statuette in porcellana che sapeva sarebbero piaciute molto anche a sua moglie. Lui, un meccanico, gran lavoratore, aveva sempre le mani sporche di grasso e olio, in contrasto con le candide damine; lei, una brava casalinga, che cresceva con amore i suoi tre figli maschi.
Il secondogenito, Andrea, era un bambino particolare, non aveva tante amicizie, forse perché la sua cagionevole salute lo aveva costretto fin da piccolo a frequentare ospedali. Andrea stava molto a casa e si trovava spesso a parlare con gli animali della nonna o con le statuine della mamma. Tra i tanti angioletti e dame in porcellana c’era lui, il Fabbro, che stonava un po’ in mezzo a loro, ma ad Andrea rimaneva il più simpatico. Il Fabbro incitava Andrea ad essere forte e coraggioso e ad affrontare la vita con coraggio.
Che dire di questa storia vera? Mio padre acquistava statuine alla fiera antiquaria di Arezzo. Il Fabbro è ancora lì, in casa di mia madre. Io, lo avrete capito, sono Andrea, ancora oggi che ho 54 anni parlo con il Fabbro, gli sorrido sempre e lui mi incoraggia, ma vi racconterò di più… sono diventato un ceramista e adoro costruire statuine in ceramica.