compagni fedelitesori di famiglia

Una storia di
Giovanna Olivari da Genova

Ardilla

– Dai, Anna, smettila di bucare il prato! Tanto non troverai mai l’acqua!
– Ancora un momento, mammina! Ti prego.
– Lascia stare, Anna. Non siamo in riva al mare, che scavi nella sabbia e trovi l’acqua del mare.
– E allora io l’acqua ce la porto. E con la terra bagnata faccio le formine. E anche i castelli, e le maschere, come faceva nonna Giò.
Ma quella non era terra del giardino! Quella era “argilla”, una terra speciale, che la muovi con le mani, e si lascia muovere, modellare, e fai le forme che vuoi. E poi la cuoci, e quella forma rimane per sempre, e poi la puoi colorare, e la metti di nuovo nel forno e la ricuoci, e anche il colore rimane per sempre.
La cuoci nel forno, come una torta?
– In un forno, sì, ma caldissimo, con delle fiamme ardenti, ardentissime!
– È per questo che si chiama “ardilla”, mamma?

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