Sulle tracce di Martini: Savona, Vado e le Albisole
Domenica 26 novembre si è svolta la quarta ed ultima visita di Il museo intorno, a spasso tra vita, opere e luoghi dello scultore Arturo Martini. Partendo da Albisola Superiore i visitatori hanno raggiunto Vado Ligure. Qui memorie e ricordi sono riemersi, portando in superficie aspetti conviviali avvenuti nei luoghi appartenuti al grande scultore trevigiano.
Museo Manlio Trucco
Il viaggio alla scoperta dell’artista parte dal museo Manlio Trucco di Albisola Superiore, dove si approfondisce il rapporto tra Arturo Martini e il pittore ceramista Manlio Trucco. Dopo che lo sguardo si è concentrato sulle opere in ceramica, un attento Senior scopre che in quadro al genovese Trucco è ripresa una scultura di Martini.
Concedendo poi qualche sbirciatina nelle altre sale, il gruppo viene invitato a proseguire il percorso ma il museo lascia il segno
Era la prima volta che visitavo il museo Manlio Trucco; purtroppo la visita è stata breve, conterò di ritornare con più calma. (Lorenzo)
Da piazza Giulio II al museo della ceramica di Savona
Giunti in Piazza Giulio II a Savona, i visitatori sono attesi al “Nudo disteso al sole“. Una scultura immersa nel verde cittadino, luogo sacro per alcuni, che hanno li una postazione di lettura prediletta, e ignorato da altri, che passando in zona non hanno mai notato la donna sdraiata al sole.
Si prosegue poi in direzione del museo della ceramica di Savona e Antonio dice che le rampe dell’antico Palazzo, luminose e solenni, introducono lungo ali di terra vitale. Il gruppo assume lo stupore delle figure di Martini. La maternità: un blocco a campana per suonare la felicità del dono. Il sorriso della madre è la quarta dimensione, quello che supera il terreno.
Dal calore umano che si sprigiona dal gruppo, si crea una rete energetica che unisce tutti e fa entrare in ognuno la serenità dell’opera stessa.
La visione delle “Donne di Martini” ha innescato il desiderio di partire alla ricerca di tutti i suoi lavori! Un’ esplosione di consigli per mete future: Milano, Verbania, Nervi, Acqui Terme…. e suggerimenti
Perchè non finire un’altra giornata “martiana” di fronte alla sepoltura di Arturo Martini al cimitero di Vado Ligure? (Renato)
Pausa pranzo e il Pegaso
Durante il pranzo le memorie continuano e Tosca racconta ai compagni che quando era studentessa la sua scuola si trovava proprio negli spazi di Palazzo Gavotti e che nel 1945 furono appesi, alle pareti, i proclami degli Americani. Dalla liberazione al fascismo “contro voglia” di Arturo, i visitatori scoprono un’altra sua statua in Piazza Diaz. Tra interrogazioni sui miti e gialli sui fasci littori la comitiva si inoltra verso Vado.
Dalla casa di Martini al monumento dei Caduti
Non potendo visitare l’interno della casa, un ex convento del Cinquecento, si assaporano suggestioni solo dall’esterno. Il racconto di una partecipante aiuta a perlustrare gli spazi celati con l’immaginazione:
Tanto tempo fa, ero ragazzina, fui invitata a una grande festa da Arturo Bertagnin (Chicco) figlio di Bertagnin scultore e nipote di Arturo Martini. Lui a quei tempi aveva i capelli da Hippy e suonava il Sitar. Tornando alla festa, ignara di tutto e del nonno scultore, fui ammessa alla casa-convento in via Quintana, qui ebbi veramente una folgorazione. Statue e grandi opere dappertutto: l’aviatore, la lupa, il chiaro di luna!! Sculture di grande poesia e potenza popolavano la casa, in ogni angolo c’erano opere d’arte. Mai e poi mai avrei immaginato tutta questa grande bellezza a Vado. (Rosalina)
Dopo una tentata progettazione di assalto all’abitazione dello scultore, il gruppo raggiunge il Monumento ai Caduti, recentemente restaurato. Scoperte le virtù rappresentate, emerse le conoscenze latine di alcuni partecipanti e osservati volti e panneggi si continua il percorso sulle tracce di Martini.
Il museo civico di Villa Groppallo
Prima di raggiungere l’ultima tappa, un’inaspettata sorpresa: la palline di creta. Dopo un’iniziale diffidenza di alcuni, tutti danno vita alla fantasia. Nel tragitto verso il museo i Senior danno forma a piccole opere d’arte e apprezzano le potenzialità terapeutiche del materiale… contro il logorio della vita moderna: manipolazione e creatività. Maneggiando la terra la visita prende una piega sensoriale.
Giunti a Villa Groppallo il desiderio di testare con mano non finisce: si accarezzano panneggi e si posano le dita sulle impronte lasciate da Arturo.
“Se tocchi le impronte di Martini forse diventi scultore.” (Anto)
Dopo le spiegazioni di Donatella arriva il momento dei saluti
“Nato a Vado potevo non amare Arturo? Bella questa occasione di conoscere meglio le sue opere rimaste nella nostra provincia. Bella l’idea di organizzare questa giornata da condividere con tante altre persone che hanno (o sicuramente avranno) la mia identica passione per il grande scultore trevigiano che il destino ha portato a conoscere e sposare una mia concittadina.” (Renato)
Si conclude così il primo anno di Il museo intorno, attività organizzata nell’ambito del progetto Museo Senior.
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